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In corsa
di Giuseppe Felici rossointoccabile
E che senso ha svegliarsi il mattino, se non si tenta
di far fronte all’enormità delle forze del mondo con qualcosa di potente nella
propria vita?
Marvin in Underworld di Don DeLillo
Terra. Boston. Un attico del centro.
L’uomo col costume verde e viola si avvicina alla pesante porta metallica che sembra condurre all’esterno del palazzo, al suo fianco l’androide metallico.
Staccano due imbracature dai supporti ai lati e le indossano. La pesante porta si spalanca. I due si guardano per un attimo poi si affrettano ad oltrepassare la soglia e inoltrarsi nel nulla cangiante che c’è oltre.
Orbita terrestre. Dall’altra parte del Sistema Solare.
Pip e Gamora si materializzano sul ponte della nave titana. Davanti a loro, assieme ai compagni, un uomo che indossa un’armatura bianca e porpora.
- Adam? –
- Non farti ingannare dall’aspetto, Gamora, le nostre informazioni erano esatte, oltre ogni aspettativa, è l’Alto Evoluzionario, evolutosi oltre il suo stato precedente.
Ciò non gli impedisce di cercare di coinvolgerci in piani sempre più folli.
Prego, illustra tu ciò che vuoi fare. –
- Beh, in realtà descriverlo è relativamente semplice… -
Idaho
La stanza è grande, imponente.
Sulle pareti c’è una perversa collezione di reliquie.
Simboli d’odio. Bianchi cappucci
con stampata (o disegnata) una croce. Drappi sui quali spicca il cerchio bianco
con la croce uncinata. Strumenti di morte. Pistole, fucili, mitragliatori. Una
sconfinata teoria di pugnali. Testimonianze della capacità distruttiva
dell’umanità. Maschere antigas. Elmetti con su l’aquila del reich. Un berretto,
nero, anch’esso con l’aquila, ali spalancate e gli artigli che reggono la
svastica cerchiata e, più sotto, il teschio. Medaglie e gagliardetti che
riportano, in varie e fantasiose fogge, tutte le immaginabili variazioni sulla
croce uncinata. Immagini atroci. La foto di Hitler che tiene un comizio, il
braccio alzato. Il fürer che
saluta da una macchina militare durante una parata. Simulacri di genocidio.
File e file di uomini, donne, bambini che scendono dai treni piombati in decine
e decine di immagini. Architettura di regime. Più che reliquie del passato.
Primi piani di Hitler, Goebbels, icone di un perverso domani?
Orbita terrestre. Dall’altra parte del Sistema Solare. Qualche tempo prima.
Sospesi nello spazio, occultati e tenuti in vita dalla combinazione dei loro poteri, otto guardiani e un dio osservano il pianeta sotto (o sopra o accanto o quel che si dà come riferimento nello spazio) a loro. Un certo numero di satelliti artificiali, non molto più piccoli della luna, si stanno posizionando lungo l’orbita equatoriale. Altri li incrociano a 90 gradi. Man mano che raggiungono la posizione assegnata, stendono lunghi e sottili ponti luminosi di collegamento, la luce curva per unirli, realizzando una struttura che, una volta realizzata, sfiderà, dominandole, un cospicuo numero di leggi fisiche. L’Alto Evoluzionario ha materializzato delle immagini tridimensionali. In un’enorme sala, riempita di macchinari giganteschi dominati da uno sconfinato schermo diviso in settori quadrati, una figura è distesa sul pavimento. Il corpo, scomposto nella morte, indossa una corazza bianca e porpora. Una plancia di comando, colossale. Alieni verdi, con gli occhi cerchiati da placche scagliose che si uniscono a formare una bassa cresta, si affaccendano attorno a macchinari disposti su vari livelli, spostandosi lungo strette balaustre.
- Bene. Tecnologia ben oltre le nostre più rosee aspettative. Creano un campo di spaziotempo nullo attorno a tutto il pianeta. Potremmo forzarlo, ma non realizzare il nostro piano senza attirare l’attenzione, qualunque siano i poteri del nostro amico divino. –
- Fra non molto, Adam, un gruppo di eroi terrestri (e non solo) arriverà sul mio satellite alla tua ricerca e rivitalizzerà il mio corpo. Poi partiremo alla caccia dei rapitori del mio popolo. Durante quell’azione il centro di comando sarà abbastanza distratto da permetterci di realizzare le nostre intenzioni. In fondo, se tutto va bene, per la parte finale abbiamo bisogno di poco tempo. –
- Controlliamo, allora, se le nostre pedine sono in posizione poi spostiamoci nel tempoluogo adatto. –
- Ti ricordo, Adam, che tra coloro che chiami pedine c’ero anche io. –
- Non intendevo pedine in quel senso. Ma ammetterai che noi, con loro, ci comporteremo da giocatori di scacchi, posizionandoli in modo che soddisfino le nostre esigenze. Negarlo non cambierà le cose. –
Intanto l’Alto Evoluzionario ha visualizzato gli individui che lo interessano.
Nell’attico in cui abita, sola, Alicia Masters sta finendo di sistemare la tavola. Nulla di che, un piccolo spuntino, ma al lume di candela, prima di andare a teatro con il suo amante.
Benjamin Grimm sta passeggiando senza meta mentre cerca di convincersi ancora una volta a suonare il campanello dell’appartamento della sua amante. Non muore certo dalla voglia di fare la vita sociale in cui lei, sistematicamente, lo coinvolge ma pur di stare in sua compagnia farebbe ogni cosa.
Falco Stellare sta osservando i suoi compagni che finiscono i preparativi per il cronobalzo che porterà loro e la loro gigantesca nave di nuovo a casa. Ancora poche ore e torneranno nel loro tempo dopo aver sconfitto l’uomo macchina Korvak.
Dragoluna passeggia sola. Nel parco. Nessuno, dei piccoli predatori, più disperati che altro, che si aggira di notte in quel luogo, osa avvicinarsi alla donna seminuda. Da lei un’aura di estremo pericolo emana. Sta pensando alla morte, al suicidio, anzi, dell’entità conosciuta come Michael.
E pensa al ruolo che in ciò hanno svolto i Vendicatori. Il suo gruppo, la sua nuova famiglia.
Attaccare senza criterio. Reagire a tutto ciò che sembra una minaccia senza riflettere. È necessario trovare un’altra via e farla comprendere ai compagni. Ma quale?
Il bozzolo giace placido e inattaccabile al largo delle coste di New York. Chilometri lo separano dalla città.
- A quanto sembra ci sarà molto da fare. – Dragoluna fissa, pensosa, le immagini che la circondano.
Terra. Una stanza ben attrezzata molto sotto il livello del suolo. Il presente.
Il piccolo uomo in verde si avvicina alla macchina e digita numerosi tasti. Sullo schermo compare una frase. – È molto che non si discute. Che ne dici di mettermi a parte delle tue azioni? –
L’uomo guarda il breve, ma significativo messaggio. Allunga la mano verso il comando dell’interfaccia grafica poi vi pigia un pulsante.
Il messaggio viene sostituito da una cassetta che si svuota.
Terra. Orbita. Nei pressi della nave dei Guardiani della Galassia. Pochi istanti dopo la vista precedente.
L’Alto Evoluzionario fa appello a tutti i suoi poteri per nascondersi ai sensi di Falco Stellare. Ciò che deve fare è semplice, se non per questo minimo aspetto. I motori della nave subiscono un collasso energetico. Nulla di irreparabile. Ma sufficienti a ritardare la partenza.
Seguimos en combate
Le
avventure della Guardia continuano. C’è poco da dire. Per chi conosce il
contesto questa storia non presenterà segreti. Per gli altri diverrà tutto,
presto, chiarissimo.
Per qualsiasi chiarimento, comunque, l’indirizzo lo conoscete.